Quello che più ci viene bene quando viaggiamo è sperimentare la cucina locale e non porci limiti a nuove esperienze culinarie: che sia un piatto di carne di alpaca o del liquore fatto con il veleno dei calabroni, ci buttiamo e rischiamo. Bhè, non potevamo capitare meglio in Sicilia!
Il nostro viaggio in Sicilia si è rivelato un vero e proprio tour enogastronomico: abbiamo provato tutte le prelibatezze possibili e immaginabili, fino a quanto lo stomaco non ci ha chiesto pietà!
Questa è la nostra classifica personale dei migliori cibi provati in Sicilia.
• 1° posto: Le Genovesi Ericine
Rullo di tamburi! Il primo posto va alle Genovesi Ericine, piccole tortine di pasta soffice, farcite con una crema pasticcera che profuma di limone.
Non abbiamo avuto dubbi su dove provare questi deliziosi dolci: la pasticceria di Maria Grammatico, il negozio più famoso di tutta Erice. Appena entrati nel laboratorio, ci ha invasi un odore inebriante di limoni, crema e zucchero a velo: un vero paradiso! Mentre guardavamo estasiati la vetrina dei dolci come dei bambini, il laboratorio ha cominciato a sfornare teglie di Genovesi Ericine e abbiamo avuto la fortuna di assaggiarle tiepide e appena fatte. Buonissime!

Le Genovesi Ericine della Pasticceria Grammatico di Erice
• 2° posto: il tonno scottato con cipolle caramellate
Di Marsala ricordiamo non tanto la graziosa piazza, quanto l’ottima cena a base di prodotti locali che abbiamo avuto la fortuna di gustare. Anzi, a pensarci bene è stata la cena più buona e sfiziosa in tutto il nostro viaggio in Sicilia!
Passeggiando nel centro storico di Marsala ci siamo imbattuti nella taverna Ci Vulia Quarant8, un piccolo locale gestito da personale molto cordiale e gentile, che ci ha subito accolto e organizzato una cena a base di piatti tipici.
Spettacolare il trancio di tonno scottato con cipolle caramellate: una squisitezza che si scioglie in bocca. Al solo pensiero, ci viene un’irrefrenabile voglia di tornare dritti a Marsala!

Tonno scottato carammellato di Marsala
• 3° posto: lo street food di Palermo
Nel quartiere Kalsa, la parte più antica di Palermo, si trova un piccolo e semplice chiosco, con alcuni tavolini in legno alla buona, che serve dell’ottimo street food: è l’Antica Friggitoria Chiluzzo.
Siamo subito stati attirati da questa piccola friggitoria presa d’assalto dagli operai in pausa pranzo. Ci siamo detti che se è così frequentata dalla gente del posto, non può che essere buona: il nostro intuito non ci ha deluso!
Qui, è possibile provare il tipico pane e panelle, le crocché di patate, il panino con la milza e poi le immancabili arancine, bombe di riso ripiene panate e fritte; il tutto a prezzi veramente modesti.
A proposito, si dice “arancino” o “arancina”? Matteo e io ce lo siamo chiesti un paio di volte, consapevoli della secolare diatriba linguistica. E’ un po’ come chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina! Abbiamo risolto il problema chiedendo proprio al simpatico gestore dell’Antica Friggitoria: a Palermo si dice “arancina” e ha la forma rotonda; a Catania, invece, si dice “arancino” e ha la forma a punta.
Le abbiamo provato entrambe ma (non ce ne vogliano i catanesi!) abbiamo preferito le arancine palermitane. Catania però vince a mani basse sulla Pasta alla Norma e sulla granita al pistacchio, che si classificano rispettivamente al 4° e 5° posto della nostra classifica dei cibi siciliani (vedi sotto)!

Panelle e arancina dell’Antica Friggitoria Chiluzzo di Palermo
• 4° posto: la Pasta alla norma
Si colloca fuori dal podio, ma non perché meno gustosa, la Pasta alla Norma.
Metti un ristorantino con tovaglia a quadretti bianchi e rossi a due passi dalla piazza centrale di Catania, delle luci soffuse e della musica di sottofondo, un calice di vino bianco e poi lei… la pasta alla norma! E’ stato il primo piatto che abbiamo gustato non appena arrivati in Sicilia: da quel momento abbiamo capito che il nostro viaggio avrebbe preso una spiccata piega culinaria.
Abbiamo provato diverse volte la pasta alla norma durante il nostro viaggio (eh si, non abbiamo proprio avuto freni!), ma nessuna come quella provata al ristorante U Fucularu, in pieno centro di Catania, ci ha conquistati: prezzo contenuto per una portata abbondante e gustosa.

Pasta alla Norma del ristorante U Fucularu di Catania
• 5° posto: la granita al pistacchio
E’ possibile innamorarsi della granita al pistacchio se si è sempre odiato i pistacchi? Sembra una domanda alla Marzullo ma sì, è possibile!
Prima di mettere piede in terra sicula, avevo relegato il pistacchio nella mia personale black list food, uno di quei cibi che sei disposto a mangiare solo in caso di calamità naturali e quando neppure la suola della scarpa risulta commestibile. Mi sono dovuta ricredere: adoro i pistacchi e adoro la granita ai pistacchi!
La migliore granita al pistacchio l’abbiamo assaggiata ad Aci Trezza, al Mytos Bar sul lungomare che si affaccia sulla splendida Baia dei Ciclopi, una delle mete da non perdere in un viaggio in Sicilia (per scoprirne di più, guarda le esperienze da non perdere in Sicilia!)

Granita al pistacchio di Aci Trezza
• 6° posto: La Setteveli
Il livello di glicemia si alza repentinamente alla sola vista della Setteveli, una mousse di cioccolato fondente che si assembla a strati di nocciole pralinate e cioccolato croccante. Solo per amanti del dolce!
L’abbiamo provata a Palermo, nella pasticceria storica Touring Café. Dobbiamo ammetterlo: eravamo esausti, avevamo appena concluso diversi “round” di street food e avevamo lo stomaco ancora pieno, ma non ci siamo fermati. La Setteveli doveva essere provata!

La Setteveli del Touring Cafè di Palermo
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